Referendum 8 – 9 giugno 2025

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Documentazione relativa al Referendum previsto per domenica 8 e lunedì 9 giugno 2025. AGGIORNAMENTO 08/05/2025: TESSERE ELETTORALI.

Data:

11 Aprile 2025

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Descrizione

Descrizione

Con Comunicato del 20 gennaio 2025 (in allegato),  la Corte Costituzionale ha reso nota l'ammissibilità di cinque referendum popolari abrogativi ex art.75 della Costituzione.

Nella Gazzetta Ufficiale n.75 del 31 marzo 2025 sono stati pubblicati i decreti del Presidente della Repubblica di indizione dei 5 Referendum, nelle seguenti date:

  • domenica 8 giugno 2025 - dalle ore 7.00 alle ore 23.00
  • lunedì 9 giugno 2025 - dalle ore 7.00 alle ore 15.00

 

PROPAGANDA ELETTORALE: SPAZI PER AFFISSIONI

In occasione delle consultazioni referendarie del 08 e 09 giugno 2025, i partiti o gruppi politici presenti in Parlamento e i promotori del referendum possono presentare richiesta, entro il 34° giorno antecedente le consultazioni ossia lunedì 5 maggio 2025, alla Giunta Comunale di assegnazione spazi per le affissioni di propaganda diretta (affissione di stampati, giornali murali od altri manifesti di propaganda).

Le domande devono essere sottoscritte dai rispettivi organi nazionali o parlamentari o dai rispettivi organi regionali, provinciali o comunali, mentre quelle dei promotori del referendum devono essere sottoscritte da almeno uno dei promotori stessi.

Possono altresì essere sottoscritte anche da persone delegate da parte di uno dei soggetti sopra identificati, purché corredate dal documento d'identità del richiedente e dal relativo atto di delega. Non è richiesta nessuna autenticazione per la sottoscrizione delle domande o delle deleghe.

Votando contemporaneamente per più referendum, a ciascun partito o gruppo politico rappresentato in Parlamento, agli effetti delle affissioni di manifesti di propaganda, spetta un unico spazio da richiedersi con unica domanda, mentre ai promotori di ciascun referendum spetta, ai medesimi effetti, previa domanda, uno spazio per ogni referendum.

Successivamente, tra il 06 ed il 09 maggio, la Giunta Comunale provvederà ad individuare, delimitare e ripartire gli spazi per l'affissione di stampati e manifesti di propaganda, assegnandoli ai richiedenti.

La richiesta può essere inviata tramite posta elettronica certificata all'indirizzo: cannetosulloglio.mn@legalmail.it

Riferimenti Normativi

artt. 1, 4 della Legge n. 212/1956

art. 52 della Legge n. 352/1970

 

VOTO DOMICILIARE PER ELETTORI AFFETTI DA INFERMITA’ CHE NE RENDANO IMPOSSIBILE L’ALLONTANAMENTO DALL’ABITAZIONE - Domanda tra il 29 aprile e il 19 maggio 2025 (termini non perentori)

Le disposizioni sul voto domiciliare sono previste in favore degli elettori "affetti da gravissime infermità, tali che l'allontanamento dall'abitazione in cui dimorano risulti impossibile", e di quelli "affetti da gravi infermità che si trovino in condizioni di dipendenza continuativa e vitale da apparecchiature elettromedicali tali da impedirne l'allontanamento dall'abitazione".

L'elettore tra il 29 aprile e il 19 maggio (termini non perentori) deve far pervenire la dichiarazione di volontà di esprimere il voto presso l’abitazione dove dimora. La domanda deve essere corredata da:

  • Tessera elettorale;
  • Certificazione sanitaria rilasciata da un funzionario medico designato dagli organi dell’azienda sanitaria locale. Il certificato dovrà riprodurre l’esatta formulazione, (vedi retro del modulo) di cui all’art. 1 del decreto legge n. 1/2006 e successive modificazioni. Le modalità di rilascio del certificato saranno pubblicate non appena rese note dall’ASST di cui sopra;
  • Documento di identità;

La richiesta può essere inoltrata utilizzando una delle seguenti modalità:

  • per mail all’indirizzo protocollo@comune.canneto.mn.it
  • per PEC all’indirizzo cannetosulloglio.mn@legalmail.it
  • per posta all’indirizzo – Comune di Canneto sull’Oglio- Piazza Matteotti 1-46013 Canneto sull’Oglio (MN) oppure  Consegna a mano, anche da parte di una terza persona (con delega), solo su appuntamento 0376717025

ELETTORI IMPOSSIBILITATI AD ESERCITARE AUTONOMAMENTE IL DIRITTO DI VOTO (VOTO ASSISTITO)

Gli elettori che hanno gravi difficoltà fisiche nell'esprimere il proprio voto possono chiedere di essere accompagnati all'interno della cabina da una persona di fiducia.
Sono considerati elettori affetti da infermità i ciechi, gli amputati delle mani, gli affetti da paralisi o da gravi impedimenti agli arti superiori che non consentono di esprimere autonomamente il voto.

Per agevolare le persone che hanno tale infermità permanente, è possibile richiedere che sulla tessera elettorale venga messo un timbro che attesti questa necessità, per tutte le future chiamate alle urne.
La richiesta va presentata all’Ufficio Elettorale del Comune di Asola direttamente dall’interessato o da una terza persona, anche non parente, in possesso di un documento di identità valido

L’Ufficio Elettorale applicherà sulla tessera, nella parte interna sinistra, a fianco dello spazio per i timbri del seggio elettorale, l’apposito timbro “AVD" con la firma del funzionario incaricato.

Al momento della richiesta all’Ufficio Elettorale è necessario presentare:

  • Tessera elettorale;
  • Certificato rilasciato dal Servizio di Medicina Legale dell’ASST (Azienda Socio Sanitaria Territoriale), che dichiari che l’elettore è impossibilitato in modo permanente ad esercitare autonomamente il diritto di voto oppure per gli elettori non vedenti: libretto nominativo di pensione nel quale sia indicata la categoria "ciechi civili" ed il numero attestante la cecità assoluta (numeri di codice o fascia: 06, 07, 10, 11, 15, 18,19). Le modalità di rilascio del certificato saranno pubblicate non appena rese note dall’ASST di cui sopra.

Allegato 1 -istruzioni voto a domicilio

Allegato 2- dichiarazione di voto a domicilio

Allegato 3 - nota per il rilascio del certificato medico

TESSERE ELETTORALI
In vista delle prossime consultazioni referendarie dell’8 e 9 giugno 2025 si consiglia di verificare lo stato della propria tessera elettorale, in particolare:
- in caso di smarrimento della stessa – occorre richiederne una nuova;
- in caso di esaurimento spazi – occorre richiederne una nuova;
- in caso di tessera mai ricevuta (nuovi residenti o nuovi cittadini italiani) – occorre ritirarla (i nuovi residenti devono restituire quella vecchia);
- in caso di variazione di indirizzo all’interno del Comune – occorre verificare di avere apposto sulla tessera elettorale il tagliando di aggiornamento;
Si ricorda che l’Ufficio servizi demografici è disponibile per la stampa e consegna delle tessere elettorali nei seguenti giorni ed orari: dal lunedì al venerdì dalle 09:30 alle 12:45 e il sabato dalle 09:00 alle 11:45.
E nelle giornate di:
- venerdì 6 e sabato 7 giugno 2025 dalle 9:00 alle 18:00;
- domenica 8 dalle 7:00 alle 23:00;
- lunedì 9 giugno dalle 7:00 alle 15:00.
Per informazioni contattare i seguenti numeri di telefono: 0376717008 - 0376717025.

QUESITI REFERENDUM 2025

1) Referendum sulla cittadinanza italiana: propone di dimezzare da 10 a 5 anni dei tempi di residenza legale in Italia per la richiesta di concessione della cittadinanza italiana, ripristinando un requisito introdotto nel 1865 e rimasto invariato fino al 1992. Nel dettaglio si va a modificare l’articolo 9 della legge n. 91/1992 con cui si è innalzato il termine di soggiorno legale ininterrotto in Italia ai fini della presentazione della domanda di concessione della cittadinanza da parte dei maggiorenni. Il referendum sulla cittadinanza italiana non va a modificare gli altri requisiti richiesti per ottenere la cittadinanza quali: la conoscenza della lingua italiana, il possesso negli ultimi anni di un consistente reddito, l’incensuratezza penale, l’ottemperanza agli obblighi tributari, l’assenza di cause ostative collegate alla sicurezza della Repubblica.

Testo del quesito: «Volete voi abrogare l’art. 9, comma 1, lettera b), limitatamente alle parole “adottato da cittadino italiano” e “successivamente alla adozione”; nonché la lettera f), recante la seguente disposizione: “f) allo straniero che risiede legalmente da almeno dieci anni nel territorio della Repubblica.”, della legge 5 febbraio 1992, n. 91, recante nuove norme sulla cittadinanza”?».

2) Referendum sul Lavoro 

Primo dei quattro referendum promossi dalla Cgil chiede l’abrogazione della disciplina sui licenziamenti del contratto a tutele crescenti del Jobs Act, che consentono alle imprese di non reintegrare una lavoratrice o un lavoratore licenziato in modo illegittimo nel caso in cui sia stato assunto dopo il 2015

Testo del quesito: «Volete voi l’abrogazione del d.lgs. 4 marzo 2015, n. 23, recante “Disposizioni in materia di contratto di lavoro a tempo indeterminato a tutele crescenti, in attuazione della legge 10 dicembre 2014, n. 183” nella sua interezza?»

Il secondo quesito riguarda la cancellazione del tetto all’indennità nei licenziamenti nelle piccole imprese. Obiettivo è innalzare le tutele per chi lavora in aziende con meno di quindici dipendenti, cancellando il limite massimo di sei mensilità all’indennizzo in caso di licenziamento ingiustificato.

Testo del quesito: «Volete voi l’abrogazione dell’articolo 8 della legge 15 luglio 1966, n. 604, recante “Norme sui licenziamenti individuali”, come sostituito dall’art. 2, comma 3, della legge 11 maggio 1990, n. 108, limitatamente alle parole: “compreso tra un”, alle parole “ed un massimo di 6” e alle parole “La misura massima della predetta indennità può essere maggiorata fino a 10 mensilità per il prestatore di lavoro con anzianità superiore ai dieci anni e fino a 14 mensilità per il prestatore di lavoro con anzianità superiore ai venti anni, se dipendenti da datore di lavoro che occupa più di quindici prestatori di lavoro.”?»

Il terzo punta all’eliminazione di alcune norme sull’utilizzo dei contratti a termine.

Testo del quesito: «Volete voi l’abrogazione dell’articolo 19 del d.lgs. 15 giugno 2015, n. 81 recante “Disciplina organica dei contratti di lavoro e revisione della normativa in tema di mansioni, a norma dell’articolo 1, comma 7, della legge 10 dicembre 2014, n. 183”, comma 1, limitatamente alle parole “non superiore a dodici mesi. Il contratto può avere una durata superiore, ma comunque”, alle parole “in presenza di almeno una delle seguenti condizioni”, alle parole “in assenza delle previsioni di cui alla lettera a), nei contratti collettivi applicati in azienda, e comunque entro il 31 dicembre 2024, per esigenze di natura tecnica, organizzativa e produttiva individuate dalle parti;” e alle parole “b bis)”; comma 1 -bis , limitatamente alle parole “di durata superiore a dodici mesi” e alle parole “dalla data di superamento del termine di dodici mesi”; comma 4, limitatamente alle parole “,in caso di rinnovo,” e alle parole “solo quando il termine complessivo eccede i dodici mesi”; articolo 21, comma 01, limitatamente alle parole “liberamente nei primi dodici mesi e, successivamente,”?»

Il quarto quesito riguarda l’esclusione della responsabilità solidale di committente, appaltante e subappaltante negli infortuni sul lavoro. Si vogliono eliminare le misure che impediscono, in caso di infortunio sul lavoro negli appalti, di estendere la responsabilità all’impresa appaltante.

Testo del quesito: «Volete voi l’abrogazione dell’art. 26, comma 4, del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, recante “Attuazione dell’articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro” come modificato dall’art. 16 del decreto legislativo 3 agosto 2009 n. 106, dall’art. 32 del decreto legge 21 giugno 2013, n. 69, convertito con modifiche dalla legge 9 agosto 2013, n. 98, nonché dall’art. 13 del decreto legge 21 ottobre 2021, n. 146, convertito con modifiche dalla legge 17 dicembre 2021, n. 215, limitatamente alle parole “Le disposizioni del presente comma non si applicano ai danni conseguenza dei rischi specifici propri dell’attività delle imprese appaltatrici o subappaltatrici.”?»


Ultimo aggiornamento

08/05/2025, 13:26

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